La capacità visuo-spaziale percepisce e stima le relazioni spaziali tra gli oggetti o tra parti di essi, l’orientamento degli stimoli e il rapporto tra la persona e l’oggetto; tale abilità si inserisce tra i prerequisiti di numerosi apprendimenti scolastici ed è coinvolta nelle difficoltà scolastiche e nei DSA.
La dislessia come problema visuo-spaziale è stata dimostrata dalle ricerche del gruppo di Facoetti (2012). Anche se i problemi visuo-percettivi non sono sufficienti o necessari a causare un DSA, il fattore visuo-percettivo è spesso coinvolto nei disturbi di apprendimento e può alimentare il loro peggiorare, pur non costituendo il fattore eziologico primario.        
A scuola, le componenti evolutive interessate (memoria e percezione visiva, memoria di lavoro visuo-spaziale, abilità prassiche, abilità visuo-spaziali, abilità emotive e sociali) risultano coinvolte in modo interdipendente nei seguenti ambiti:

  • Lettura: difficoltà nel riconoscere le parole così come appaiono, nella memoria visiva di lettere e parole, nell’analisi sequenziale visiva, errori di tipo speculare, inversioni di lettere e sillabe
  • Scrittura: gli errori commessi nella lettura possono essere individuati anche nella scrittura, come confusione di grafemi simili diversamente orientati (p, q) e scarso richiamo della parola dal lessico ortografico; inoltre si rileva un mancato rispetto dei margini del foglio e sovrapposizioni di lettere o parole
  • Aritmetica: difficoltà evidenti di allineamento, incolonnamento, errori nella lettura di numeri, nel segno delle operazioni, errori procedurali
  • Geometria: difficoltà nel riconoscere le figure, nel ricordare le regole, scarsa capacità di lavorare con figure astratte e loro caratteristiche
  • Scienze: difficoltà nello stabilire relazioni spazio-temporali, causa-effetto, scarsa comprensione di grafici e tabelle, scarso adattamento ai dati della realtà
  • Disegno e Prassie: scarsa rappresentazione di rapporti spaziali, disegno povero, scarsa capacità di copia e di riproduzione a memoria, scarsa abilità nell’uso di strumenti, scarsa coordinazione motoria e lateralizzazione manuale
  • Comprensione del testo: difficoltà a compiere inferenze per la comprensione di testi che hanno informazioni spaziali e visive, o in cui è necessario decodificare informazioni verbali di posizione e di orientamento
  • Geografia ed orientamento: difficoltà nell’orientamento spaziale, nell’uso delle mappe, nella riproduzione di percorsi e nella comprensione di simboli e rappresentazioni schematiche
  • Competenza Sociale: scarsa capacità di codificare segnali e simboli non linguistici del comportamento (espressioni del viso, mimica e postura), ciò influisce negativamente sul rapporto con i pari.

Quello che emerge è che le funzioni deficitarie migliorano con il tempo, con le dovute attenzioni e con un appropriato intervento; quest’ultimo dipenderà dall’identificazione precoce del disturbo, con un successivo approccio globale che intervenga su tutti i deficit precedentemente descritti. Tale intervento deve essere condiviso ed attuato contemporaneamente dalla famiglia, dalla scuola e dai servizi sanitari.

a cura della Dott.ssa Giulia Dabormida

Abilità visuo-spaziali: come incidono negli apprendimenti?
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