L’autoefficacia percepita corrisponde alla convinzione che l’individuo ha di essere capace di dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico o sociale.

L’autocoscienza rappresenta una conoscenza di sé, del proprio carattere, dei propri punti forti e deboli, dei propri desideri e bisogni. Aumentare l’autoconsapevolezza aiuta a comprendere quando si è stressati o sotto tensione, rappresenta un prerequisito indispensabile per una comunicazione efficace, per relazioni interpersonali positive e per la comprensione empatica degli altri.

Questo sviluppo graduale di un’autoconsapevolezza permetterà al bambino di sperimentare la propria efficacia, il proprio successo, i propri limiti, determinando le basi per una propria autostima e valutazione realistica di sé.

Una buona autostima corrisponde ad una visione realistica di sé, riconoscendo carenze e difetti senza essere ipercritici.

È verificato che l’autoefficacia percepita è una buona misura di adattamento del bambino alle sue relazioni interpersonali, anche se in maniera differente nel contesto famigliare e nel contesto scolastico, nella relazione tra pari o nella relazione con l’adulto.

Sentirsi competenti ed efficaci è importante per gli individui, sia nel mondo della scuola, sia nelle situazioni interpersonali e sociali.

L’autoefficacia si sviluppa innanzitutto con l’esperienza nell’acquisire nuove abilità e nel superare gli ostacoli: anche qualche insuccesso è necessario, perché se si ha sempre successo si tende ad aspettare dei risultati immediati e a scoraggiarsi troppo presto.

Per accompagnare i bambini in questo percorso di maturazione individuale e maggiore consapevolezza di sé è necessario attuare un processo di scoperta di sé in cui assume un gran valore il confronto con gli altri, con il gruppo di riferimento e con la famiglia.

I bambini devono imparare a riflettere su di sé, sulle proprie caratteristiche personali, psichiche e fisiche, sia attraverso un confronto con gli altri sia attraverso la rielaborazione della propria percezione.

Quando un bambino si trova ad affrontare difficoltà in ambito scolastico, spesso sviluppa un basso senso di autoefficacia scolastica e risulta così poco motivato ad affrontare lo studio e la scuola.

La frustrazione continua nello studio e le difficoltà nel raggiungimento delle aspettative che avverte da parte dei genitori e degli insegnanti e che raramente riesce a soddisfare, minano il senso di autoefficacia e l’autostima del bambino con DSA, facendolo sentire “incapace”. L’immagine fallimentare percepita di sé stesso tenderà, inoltre, ad essere estesa ai genitori, agli insegnanti ed ai compagni. Il bambino crederà quindi che anche gli altri lo considerino “incapace”.

Alla luce di quanto detto la diagnosi precoce di un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) e gli strumenti compensativi e le misure dispensative che ne susseguono lo mettono nelle condizioni di misurarsi con le sue reali potenzialità, con i propri limiti e le proprie risorse, ottenendo risultati coerenti con il proprio impegno e con la propria dedizione.

Articolo a cura della Dott.ssa Paola Borgarello

Il senso di autoefficacia e i Disturbi Specifici dell’Apprendimento
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