Come si fa la diagnosi?

La diagnosi dell’ADHD non è semplice e richiede una valutazione approfondita da parte di un professionista sanitario, come uno psicologo o un neuropsichiatra infantile.

Perché è importante una diagnosi corretta?
Una diagnosi precisa permette di:

  • Comprendere meglio la persona: capire le sue difficoltà e i suoi punti di forza.
  • Offrire il giusto supporto: mettere in atto interventi terapeutici personalizzati.
  • Escludere altre possibili cause: assicurarsi che i sintomi non siano dovuti ad altre condizioni.

Come si arriva alla diagnosi?
La diagnosi si basa su diversi elementi:

  • Osservazione clinica: il professionista osserverà il bambino, la bambina o l’adolescente durante il colloquio clinico e la somministrazione testistica.
  • Colloqui con i genitori e gli insegnanti: vengono raccolte informazioni dettagliate sui comportamenti a casa e a scuola.
  • Somministrazione di questionari e test neuropsicologici: possono essere somministrati test per valutare il funzionamento cognitivo generale del soggetto e le funzioni cognitive specifiche, come l’attenzione, la memoria, le funzioni esecutive.
  • Esami medici: in alcuni casi, possono essere necessari esami medici per escludere altre cause dei sintomi.

Criteri diagnostici:
I criteri diagnostici di DSM-5-TR comprendono 9 sintomi e segni di disattenzione e 9 di iperattività e impulsività. La diagnosi con questi criteri richiede ≥ 6 sintomi e segni da uno o ciascun gruppo (per i soggetti con 17 anni e oltre sono richiesti almeno 5 sintomi). Inoltre, i sintomi devono

  • Essere presenti spesso per ≥ 6 mesi
  • Avere un’intensità incompatibile con il livello di sviluppo o con un impatto significativo sulle attività sociali e scolastiche/lavorative
  • Verificarsi in almeno 2 situazioni (per esempio a casa e a scuola)
  • Essere presenti prima dei 12 anni

Sintomi di disattenzione:

  • Non presta spesso attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici o con altre attività
  • Ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco
  • Non sembra ascoltare quando gli/le si parla direttamente
  • Non segue istruzioni e non porta a termine i compiti richiesti
  • Ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività
  • Evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto
  • Spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività
  • Spesso è facilmente distratto/a da stimoli esterni o pensieri incongrui
  • È spesso sbadato/a nelle attività quotidiane

Sintomi di iperattività e impulsività:

  • Spesso agita o batte mani o piedi e si dimena sulla sedia
  • Lascia il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti (per esempio, si alza in classe)
  • Spesso scorrazza e salta in situazioni in cui farlo risulta inappropriato (N.B. negli adolescenti e adulti può essere limitato al sentirsi irrequieti)
  • Ha difficoltà a giocare o svolgere attività tranquillamente
  • Spesso è “sotto pressione”, agendo “come se fosse azionato/a da un motore” (per esempio, è incapace di rimanere fermo/a)
  • Parla eccessivamente
  • Spesso “spara” una risposta prima che la domande sia completata
  • Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno
  • Spesso interrompe gli altri o è invadente

La diagnosi del tipo disattento predominante richiede ≥ 6 sintomi di disattenzione.
La diagnosi del tipo iperattivo/impulsivo richiede ≥ 6 sintomi e segni d’iperattività e di impulsività.
La diagnosi del tipo combinato richiede ≥ 6 sintomi tra quelli di disattenzione e di iperattività/impulsività.

È importante ricordare che:

  • Non esiste un test unico: la diagnosi di ADHD non si basa su un singolo esame, ma su una valutazione globale.
  • Ogni caso è unico: i sintomi e la gravità dell’ADHD possono variare da soggetto a soggetto.
  • La diagnosi è un processo: può richiedere del tempo per arrivare a una diagnosi certa.