Dall’interessante web-conference organizzata dall’AIRIPA il 12 e 13 febbraio 2021 si sono evidenziati aspetti importanti che correlano l’uso dello smartphone con le abilità cognitive e rapporti tra coetanei.

I dispositivi mobili possono essere strumenti dalle enormi potenzialità didattiche, ma rivelarsi anche negativi per la crescita dei bambini e dei ragazzi.

Lo sviluppo e l’uso dei dispositivi digitali ha cambiato il modo in cui le persone comunicano, raccolgono informazioni e accedono a Internet.

Soprattutto lo smartphone ha il potenziale di influenzare notevolmente il comportamento umano grazie alle sue caratteristiche e funzioni specifiche: è abbastanza piccolo da accompagnare l’utente in quasi tutte le situazioni, offre una varietà di funzioni diverse ed è particolarmente facile da usare.

Queste caratteristiche indicano che lo smartphone ha il potenziale per integrarsi molto strettamente e comodamente con la vita quotidiana di un individuo. La vicinanza e la comodità dello smartphone, tuttavia, aumenta il rischio di un utilizzo eccessivo del dispositivo, che nel tempo potrebbe portare a comportamenti di dipendenza.

Inoltre, la letteratura esistente suggerisce che gli adolescenti in particolare sono a rischio elevato di sviluppare comportamenti problematici e di dipendenza legati all’uso dello smartphone e questi comportamenti sono stati associati a conseguenze negative per il funzionamento quotidiano e la salute mentale.

Secondo i dati ISTAT, anche in Italia vi è stato un aumento significativo dell’uso quotidiano del telefonino tra i bambini e i ragazzi negli ultimi anni.

L’immersione totale nei social avrebbe dunque conseguenze psicosociali da non sottovalutare come dimostrato da numerosi studi.

Dagli studi scientifici più recenti si sono evidenziate:

-associazioni negative con le abilità cognitive di tipo esecutivo

-associazioni negative con le abilità empatiche

-problematiche generali tra cui disturbi del sonno, sintomatologie ansiose e   depressive

-aumento del cyberbullismo

Approfondiamo ora questi aspetti.

Tra gli effetti manifestati dagli smartphone users vi sono brama e perdita di controllo, atteggiamenti quasi associabili ad una crisi di astinenza dalle attività online probabilmente dovuta alle grafiche e alle strategie accattivanti di Internet.

La tecnologia sempre a portata di mano rafforza dunque l’uso abituale di tali strumenti creando nuove dipendenze da comunicazione online.

Le aree cerebrali coinvolte sono associate alle funzioni esecutive: meccanismi di ordine superiore deputate al controllo e alla regolazione di comportamenti finalizzati ad obiettivi.

Per quanto riguarda gli aspetti emotivi, recenti studi hanno rilevato associazioni tra dipendenza da Internet ed una minore presenza di empatia. Risulta quindi un legame negativo tra l’uso continuo di smartphone e la capacità di entrare in relazione con il vissuto dell’altro mettendosi nei “panni dell’altro”.

Se da un lato si può dire che gli adolescenti di oggi, passando più tempo in camera loro con il cellulare, sono fisicamente più sicuri di quanto gli adolescenti non siano mai stati, psicologicamente invece sono più vulnerabili: i tassi della depressione e di disturbi d’ansia sono aumentati in maniera esponenziale.

Gli studi fatti fino ad ora hanno dimostrato che a caratterizzare una generazione non basta un unico evento ma sempre un insieme di eventi e variabili.

Ci sono prove che i dispositivi che abbiamo messo nelle mani dei nostri figli stanno avendo  effetti negativi sul loro sviluppo e sulla loro vita.

Qual è il collegamento tra gli smartphone e la sofferenza psicologica di questa generazione?

Attraverso il loro potere di collegare i ragazzi tra loro di giorno e di notte, i social aggravano la preoccupazione degli adolescenti di essere esclusi. I ragazzi di oggi quando si riuniscono documentano i loro appuntamenti su Snapchat, Instagram, Facebook. Quelli non invitati ne sono consapevoli. Di conseguenza il numero degli adolescenti che si sentono esclusi ha raggiunto livelli elevati in tutti i gruppi di età. Come l’aumento della solitudine, la ripresa nel sentirsi esclusi è stata rapida e significativa.

Questo ha dato terreno fertile al fenomeno del cyberbullismo: i social diventano gli strumenti ideali per isolare e colpire i “nemici” fino a commettere veri e propri attacchi di cyberbullismo.

Gli smartphones sono entrati ormai a far parte della nostra quotidianità ma regolare il loro utilizzo soprattutto tra i più giovani può diventare un problema.

È molto importante insegnare ai ragazzi a usare il cellulare in modo responsabile.

Quello che è in gioco non è solo come i nostri bambini e i nostri ragazzi passano il loro tempo, ma come diventeranno da adulti.

L’adolescenza è un momento chiave per lo sviluppo delle competenze sociali.

E se non si passa del tempo con i propri amici si hanno meno opportunità di praticarle.

Togliere il telefono dalle mani dei nostri bambini è difficile, molto più di quando i nostri genitori ci chiedevano di spegnere la tv. Ma è importante insegnare ai ragazzi a usarlo in modo responsabile.

Ridurre il tempo passato allo smartphone potrebbe impedire ai ragazzi di cadere in abitudini non adeguate per loro. Effetti significativi sulla salute mentale e sul sonno appaiono dopo due ore al giorno sui dispositivi elettronici. Sarebbe importante quindi non superare questo confine di tempo per aiutare i nostri ragazzi a riscoprire il tempo di condivisione e di gioco sociale.

Dobbiamo però anche evidenziare che secondo altri studi scientifici le nuove tecnologie digitali ci offrono la possibilità, a costi abbastanza limitati, di sviluppare degli apprendimenti efficaci e motivanti sia per alunni con DSA che non.  Infatti con tali strumenti si possono ad esempio costruire degli ambienti di apprendimento multimediali e multisensoriali in cui tutti i bambini e i ragazzi possono essere parte attiva ed essere coinvolti maggiormente rispetto ad una lezione frontale.  Ambienti in cui le varie modalità di comunicazione possono essere integrate tra loro, producendo un apprendimento attivo e non passivo.

Come abbiamo già detto, le nuove tecnologie non sono elementi estranei dei ragazzi di oggi ma sono presenti ovunque nelle loro case: i video giochi, la televisione, il computer costituiscono per loro degli interlocutori vivi con cui possono dialogare, apprendere e divertirsi.

Se utilizzate in modo appropriato all’interno dei processi di apprendimento possono costituire degli alleati preziosi per gli insegnanti.

Non bisogna pensare, comunque, che il computer possa sostituire completamente il libro o il quaderno.

Questi strumenti tradizionali, e la loro tradizionale utilizzazione, saranno sempre indispensabili e insostituibili.

Si dovrebbe quindi pensare più ad un’integrazione che ad una sostituzione.

Concludendo, possiamo dire che abbiamo sia aspetti negativi che positivi relativi alle nuove tecnologie.

Vi sono alcuni esempi brillanti dell’applicazione della tecnologia mostrati nelle riviste e conferenze, come nell’ultima WebConference dell’AIRIPA, ma ad oggi dobbiamo poter immergerci in questa visione di trasformazione in cui non ci sono una, ma tre sfide:

  1. Rendere la tecnologia disponibile nelle scuole e assicurare che ci siano le condizioni per il suo uso efficace soprattutto per i ragazzi con DSA, ma non solo;
  2. migliorare la conoscenza di queste risorse tecnologiche sia nelle scuole che nelle case in modo che raggiungano lo scopo finale di migliorare l’insegnamento e l’apprendimento;
  3. sensibilizzare le famiglie e le scuole per un uso consapevole degli strumenti digitali

Chiaramente queste sfide sono collegate e risulta fondamentale affrontare le sfide insieme.

Articolo scritto dalla Dott.ssa Laura D’Alessandro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rapporti tra l’uso dello smartphone, abilità cognitive e rapporti tra coetanei
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