Life skills: le abilità psico-sociali e affettive per vivere bene.

 

 

 

 

Le life skills sono un insieme di competenze e di abilità che rendono gli individui in grado di affrontare efficacemente le richieste ed i cambiamenti della vita quotidiana.

Il termine di Life Skills viene generalmente riferito ad una gamma di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che sociale.

Sono considerate i prerequisiti essenziali per sostenere la crescita in salute di ogni essere umano, oltre a rappresentare i principali strumenti di cui l’individuo può disporre per raggiungere una condizione di auto-realizzazione e pieno benessere nella sua esistenza.

 

Già più di 20 anni fa, nel 1993, per la prima volta il Dipartimento di Salute mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva confermato tali abilità psicosociali quali competenze privilegiate per promuovere l’educazione alla salute nell’ambito scolastico e, prima ancora, nell’ambito personale.

Lo sviluppo delle life skills inizia dalla nascita e prosegue per l’intero ciclo di vita.

Tali competenze vengono promosse in età prescolare soprattutto attraverso uno stile educativo stimolante e ricco di esperienze condivise. L’OMS ritiene che la fascia di età adatta per cominciare ad incentivarle, sopratutto in ambiente scolastico, sia tra i 6 e 16 anni, periodo in cui eventuali comportamenti negativi o a rischio non sono ancora cristallizzati.

Queste abilità poi, ovviamente, sono importanti in tutte le fasi della vita di una persona e in ogni contesto. Le life skills, ad esempio, sono indispensabili anche nel contesto lavorativo: a parità di competenze tecniche, un datore di lavoro o un recruiter sceglierà chi è in grado di collaborare, di mediare, di risolvere conflitti e di comunicare nel modo più efficace.

 

Ma vediamo quali sono le life skill più importanti secondo l’OMS:

 

  • Consapevolezza di sé e autocoscienza: laconoscenza di sé, delle proprie abilità, dei propri punti di forza e di debolezza e dei propri bisogni. Si può avere su 3 livelli:
    Corporea: riconoscere i segnali del proprio corpo.
    Emotiva: dare un nome alle emozioni e riconoscerle; riconoscere il proprio modo di reagire di fronte alle situazioni.
    Cognitiva: ciò che sappiamo di noi, riconoscere i propri punti di forza, aree fragili o migliorabili, desideri, bisogni, obiettivi, preferenze e gusti.

 

  • Pensiero creativo: l’abilità di trovare soluzioni alternative alle svariate situazioni che si presentano nella vita. Essa ha un ruolo importante nella richiestissima capacità di problem solving e nel decision making

 

  • Senso critico: la capacità di ri-elaborare in modo autonomo e oggettivo situazioni e avvenimenti, quindi saper analizzare informazioni, situazioni ed esperienze in modo oggettivo, distinguendo la realtà dalle proprie impressioni soggettive e i propri pregiudizi, riconoscere i fattori che influenzano pensieri e comportamenti propri ed altrui e rimanere lucidi nelle scelte.

 

  • Problem solving: saper risolvere in modo costruttivo i problemi e le criticità; significa avere un insieme di metodi e di metodologie basati su processi logici volti a definire i problemi, a individuarne le possibili soluzioni e a renderle operative tenendo presente il contesto e le persone coinvolte, compreso se stessi, soddisfacendo sia i bisogni razionali e pratici che quelli relazionali ed emotivi.

 

  • Capacità di prendere decisioni: ovvero decision making: saper elaborare in modo attivo il processo decisionale sostenendo la decisione più opportuna, attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che esse implicano.

 

  • Comunicazione efficace: sapersi esprimere in modo efficace nelle diverse situazioni, saper esprimere sentimenti, bisogni e stati d’animo in modo appropriato, essere in grado di ascoltare l’altro.

 

  • Empatia: la capacità di “mettersi nei panni dell’altro”, cioè di ascoltare senza pre-giudizi, cercando di capire il punto di vista dell’altro; utilizzare l’empatia significa comprendere come si sente l’altra persona non solo con la testa, ma anche con il cuore e la pancia.

 

  • Gestione delle emozioni: consapevolezza delle proprie emozioni e la capacità di gestione delle stesse in un contesto multiplo; non è solo controllo, significa utilizzare le emozioni quali strumenti per AGIRE, senza RE-AGIRE cioè senza farsene travolgere o trasportare.

 

  • Gestione dello stress: la capacità di riconoscere le cause che creano tensione, di saper mettere in atto dei cambiamenti, di sapersi adattare alle situazioni; significa saper tornare ad un naturale stato di benessere psico-fisico-emotivo trovando strategie per modificare lo stato in cui ci troviamo intervenendo sia sull’ambiente, che su se stessi (modificando il corpo, le emozioni, i pensieri, le nostre azioni e reazioni abituali).

 

  • Capacità di relazionarsi: l’abilità di stabilire e mantenere relazioni significative in modo positivo e saper interrompere relazioni, se necessario, in modo costruttivo e non violento; significa essere capaci di affermare se stessi nel proprio ruolo, sostenendo le proprie opinioni nel rispetto degli altri, delle loro idee e dei loro bisogni, senza prevaricazioni o sottomissioni; significa saper coltivare relazioni durature e saper interrompere relazioni dannose.

 

Tali competenze possono essere raggruppate secondo 3 aree: EMOTIVE consapevolezza di sè, gestione delle emozioni, gestione dello stress; RELAZIONALI empatia, comunicazione efficace, capacità di relazionarsi; COGNITIVE risolvere i problemi, prendere decisioni, senso critico, pensiero creativo.

Non dimentichiamo che ogni essere umano impara vivendo, osservando e imitando i suoi simili, in particolare chi rappresenta un punto di riferimento. Ma al di là dell’allenamento quotidiano che spontaneamente tutti facciamo, sarebbe utile avviare attività strutturate di allenamento delle Life Skills per incuriosire i ragazzi e farli riflettere su se stessi, sulle relazioni, sui pensieri e i comportamenti.

E’ evidente che la scuola rappresenta il contesto ideale per l’insegnamento delle life skills perché svolge un ruolo fondamentale nei processi di socializzazione. A scuola si formano bambini e adolescenti a pensare criticamente, a saper cooperare con gli altri, a instaurare e mantenere buone relazioni, a stabilire obiettivi e valutare il proprio apprendimento.

Una consulenza esterna di un professionista psicologo può sostenere gli insegnanti nella implementazione di specifici progetti e può fornire modelli e strumenti utili alle classi per un lavoro mirato sulle specifiche esigenze.

 

 

Articolo scritto dalla dott.ssa Luisa Sale

Life Skills: le abilità per vivere bene

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *