La memoria di lavoro può essere definita come un sistema di immagazzinamento temporaneo, che mantiene una quantità limitata di informazioni in un tempo limitato, per consentirne l’utilizzo nell’immediato. L’informazione può essere elaborata e utilizzata mentre si eseguono compiti cognitivi di alto livello come ad esempio comprendere, apprendere e ragionare o mentre lavoriamo, ascoltiamo o dobbiamo interagire in un discorso. La memoria di lavoro è quindi un sistema cognitivo complesso che contiene ed elabora informazioni per brevi periodi di tempo, nel corso di attività cognitive continue.

Un’azione molto semplice, come ricordare il nome di una persona che hai appena incontrato, richiede ad esempio l’impiego di una determinata capacità, ovvero quella di costruire e trattenere un modello interno di uno stimolo che proviene dall’esterno, al fine di recuperare queste informazioni a tuo piacimento quando ti occorrono.

La  “working memory” fa parte di quello che più generalmente viene definito come “sistema di memoria: memorizzare un’informazione, infatti, è un’operazione piuttosto complessa che richiede prima la codifica o registrazione di uno stimolo esterno, successivamente l’informazione viene immagazzinata e messa da parte per essere utilizzata in un momento successivo.

Perché questo processo sia completo occorre che lo stimolo immagazzinato sotto forma di idea, concetto o immagine sia rievocato e recuperato, per essere utilizzato al momento opportuno;

la memoria di lavoro dunque entra in campo ogni volta che devi eseguire attività che richiedono ragionamenti, comprensione e apprendimento (fondamentale, ad esempio, per migliorare il metodo di studio). 

Qualcuno l’ha perfino paragonata ad un serbatoio di pensieri e idee da cui è possibile attingere per risolvere un problema, prendere una decisione, trovare una spiegazione o giungere a una conclusione: entra in campo quando devi esporre dei dati durante una relazione o quando stai scrivendo un appunto ed è ciò che a volte ti consente non solo di memorizzare informazioni rilevanti, ma anche di concentrarti sui concetti più importanti, impedendo alla tua mente di perdersi su informazioni secondarie e/o poco importanti.

Ci sono poi una serie di ricerche che suggeriscono un collegamento molto stretto fra memoria di lavoro e l’intelligenza fluida complessiva, vale a dire la capacità di risolvere i problemi analizzando i dati e individuando modelli e relazioni tra diversi elementi: usiamo la nostra memoria di lavoro (o memoria operativa) giornalmente in tutti i tipi di attività e soprattutto durante lo studio!!!

Quando cerchiamo di ricordare un numero di telefono prima di scriverlo, quando siamo impegnati in una conversazione e dobbiamo tenere a mente ciò che è stato appena detto per elaborare e rispondere con la nostra opinione, quando a scuola o all’università prendiamo appunti e dobbiamo tenere a mente ciò che ha detto l’insegnante e poi mettere per iscritto i concetti,  quando facciamo calcoli a mente in un supermercato per vedere se ci bastano i soldi che abbiamo.

Spesso nei soggetti con DSA si ritrova una Memoria di Lavoro debole che influisce in maniera importante su:

  • Comprensione del testo letto: la comprensione è un processo dinamico di interazione tra le informazioni nuove fornite dal testo e le conoscenze presenti nella mente del lettore che prevede un ruolo attivo da parte del lettore stesso con buona memoria di lavoro verbale che permette di mantenere solo le informazioni rilevanti;
  • Acquisizione di parole nuovee nell’arricchimento del vocabolario linguistico;
  • Metodo di studio: fondamentale per organizzare il lavoro, fare schemi, prendere appunti;
  • Risoluzione dei problemi matematici: permette di tenere a mente i dati importanti e con quelli operare;
  • Calcoli a mente: la memoria di lavoro fa sì che la persona riesca a tenere a mente due o più numeri da sommare, sottrarre o manipolare a mente, senza bisogno di scriverli su un foglio di carta, velocizzando i processi operativi.

Sarebbe pertanto di fondamentale importanza potenziare questo prerequisito dell’apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia e proporre attività che stimolino e aiutino il bambino a sviluppare al meglio le sue risorse cognitive.

 

Scritto da Dott.ssa Cristina Iosa – Logopedista

 

MEMORIA DI LAVORO: perchè è così importante?

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