Le nuove Linee Guida 2022 apportano importanti aggiornamenti e formulano raccomandazioni cliniche per aspetti che precedentemente non erano stati presi in considerazione.

Uno degli  aspetti di novità introdotto dalle linee guida riguarda il Disturbo della Comprensione del Testo.

Il disturbo della Comprensione del Testo è una delle questioni fondamentali ed è motivata dalla ridefinizione del Disturbo di Lettura proposta dal DSM, con la necessità di specificare se le difficoltà di lettura riguardano la decodifica o la comprensione del testo. 

Le attuali Linee Guida chiariscono che il Disturbo di Comprensione presenta caratteristiche distinguibili dal disturbo di decodifica e si distingue quando non è la conseguenza di una compromissione nella decodifica.

L’analisi della letteratura ha permesso di individuare un profilo tipico dei bambini con Disturbo della Comprensione, che presentano anche specifici aspetti di difficoltà nel linguaggio; tuttavia, tali difficoltà sono di minore entità rispetto alle difficoltà che si osservano nelle prove di comprensione del testo.

Le raccomandazioni attuali sottolineano quindi l’importanza di valutare il rapporto delle difficoltà nella comprensione di un testo scritto rispetto ad un più generale disturbo del linguaggio. 

Il “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” quinta edizione, DSM-5 introduce una modalità più funzionale per facilitare la diagnosi e propone una suddivisione in aree di compromissione includendo nel disturbo di compromissione della lettura (identificato con il codice alfanumerico F81.0) difficoltà, quali:

  • accuratezza nella lettura delle parole;
  • velocità o fluenza della lettura;
  • comprensione del testo.

I bambini con DCT (Disturbo della Comprensione del Testo) hanno buone competenze dal punto di vista fonologico (decodifica), ma faticano nel comprendere ciò che leggono.

Gli studi che riguardano questo aspetto sono ancora pochi ma si è messo in evidenza che le aree di maggiore difficoltà riguardano processi cognitivi e metacognitivi come ad esempio:

  • la capacità di fare inferenze,
  • la capacità di individuare gli elementi importanti nel testo e metterli in gerarchia
  • la capacità di controllare il livello di comprensione, individuando anomalie o incongruenze

COME FARE DIAGNOSI

È molto difficile individuare uno studente con queste difficoltà poiché normalmente possiede buone competenze strumentali e quindi non viene segnalato dagli insegnanti. In realtà presenta difficoltà scolastiche diffuse, poiché la comprensione è trasversale a tutte le materie, ma ciò viene considerato semplicemente come incapacità. Si procede in ogni caso con:

1. Colloquio clinico-anamnestico

Durante il primo colloquio con i genitori il clinico raccoglie una lunga serie di dati relativi alla storia personale del bambino e i vari sintomi presentati, valuta fattori ambientali e familiari. Può essere molto utile, per avere un quadro più completo, un colloquio con gli insegnanti che possono fornire notizie sul comportamento e le reazioni emotive del bambino all’interno della classe, prima di formulare una sintesi diagnostica.

2. Ipotesi Diagnostiche e Indagine strumentale

Dai dati raccolti lo specialista potrà decidere come proseguire l’indagine strumentale.

Per valutare un’ipotesi di DCT si utilizzano prove a più livelli che in ogni caso comprendono la lettura di un brano per verificare la capacità di decodifica, la lettura di parole e non parole, la capacità di comprensione da ascolto e da lettura autonoma.

3. Sintesi diagnostica

In base al soddisfacimento o meno dei criteri del DSM-5 lo specialista stabilirà la presenza del disturbo e il successivo trattamento. Può essere opportuno, come previsto dalla normativa (legge 170/10), menzionare gli Strumenti Compensativi e Dispensativi consigliati per la scuola, secondo le linee guida del 12 luglio 2011.

La comprensione del testo comprende numerosi processi e fattori interdipendenti:

  • dalla lettura alla concettualizzazione del testo;
  • l’integrazione delle informazioni tratte dal testo con le conoscenze pregresse;
  • la conservazione in memoria delle informazioni;
  • la velocità di lettura e l’accuratezza nella lettura
  • l’uso di strategie
  • la motivazione
  • l’attenzione
  • le competenze lessicali
  • la conoscenza dell’argomento

È quindi importante, una volta stabilita la presenza del disturbo attuare un processo di recupero delle competenze che si sono dimostrate carenti.

Il trattamento cambia in base all’età del soggetto, alle componenti compromesse e alle ripercussioni sul comportamento che tali carenze hanno generato nel tempo.

Risulta fondamentale quindi effettuare una buona indagine sia anamnestica sia testistica e definire un trattamento mirato e individualizzato.

Il nostro centro Focus DSA si occupa da anni di diagnosi e trattamento e grazie alle nuove Linee Guida sono più chiari gli elementi per distinguere il Disturbo della Comprensione da altre difficoltà dell’Apprendimento.

A cura della dott.ssa Laura D’Alessandro

Il Disturbo della comprensione del testo: facciamo chiarezza
Tag:         

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *